Gioco da casinò: Intelligenza artificiale e realtà virtuale a prevenzione delle dipendenze

Negli ultimi anni, il gioco da casinò è diventato sempre più un fatto globale, e proprio come tutti i fenomeni più popolari, è diventato oggetto di studio ed interesse.

Infatti, a Padova è in partenza una maxi sperimentazione con l’IA (Intelligenza artificiale), per capire i meccanismi di funzionamento degli scommettitori, e soprattutto per scovare chi è affetto da dipendenza o rischia di esserlo.

Il sistema con intelligenza artificiale permette di identificare chi è a rischio di dipendenza patologica da gioco.

L’obiettivo di questa prima sperimentazione – a breve – sarà corroborato da una piattaforma tecnologica che genererà delle possibili scene di gioco.

Questo in modo da stimolare il giocatore con scommesse, Gratta e Vinci e giochi di slots online gratis e non.

Quale sarà il prossimo passo per la prevenzione del gioco patologico?

Il progetto prevede l’identificazione per mezzo di un algoritmo dei possibili soggetti sensibili al gioco patologico.

Si apriranno i battenti di questa piattaforma in un’ottica sempre più attenta di diagnosi e prevenzione della ludopatia, e del gioco patologico.

L’Osservatorio del Ministero della Salute, ha raccolto dati sensibili in cui si evince che nel nostro paese 1,3 milioni di persone hanno problemi di dipendenza dal gioco.

Possiamo constatare infatti che solo nel 2019 per il gioco sono stati spesi in Italia 19,40 miliardi.

Lo studio dell’Istituto Superiore di Sanità

In collaborazione con l’Istituto Mario Negri, l’Istituto per lo Studio, Prevenzione e la rete Oncologica (ISPRO) con il patrocinio dell’Università degli Studi di Pavia e l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, emergono dei dati abbastanza preoccupanti.

Questo perché dopo il lockdown – ma soprattutto durante – molte persone non si sono attenute a giocare solo su casinò online legali, ma sono caduti nella trappola dei famigerati casinò illegali online.

Si pensi che – mediamente – è anche aumentato di quasi un’ora il tempo trascorso nel gioco e una percentuale significativa di giocatori, ha iniziato a giocare durante il lockdown.

Leggiamo da un articolo di Repubblica: “La pratica del gioco d’azzardo dal 16,3% del periodo pre-pandemico è scesa durante il periodo di lockdown al 9,7%, per poi risalire al 18% nel periodo di restrizioni parziali”.

Quali sono i giochi maggiormente usati da chi ha dipendenza da gioco patologico?

I giochi da casinò più popolari fra le persone sensibili a dipendenza da gioco, sono secondo la ricerca, i Gratta e Vinci per il gioco nelle sale tradizionali o vendute dai tabaccai; mentre per il gioco online, sono invece sono le scommesse sportive e le slot online, ad essere più praticate.

Sono stati “indagati” nella ricerca anche tutti quei giochi gratuiti per i device che in una fase successiva di avanzamento di livello, richiedono piccoli importi di pagamento come ad esempio: Candy Crush; Brawl Stars; Clash Royale, Fortnite.

Apprendiamo inoltre che il 33% del campione ha dichiarato di aver usufruito e giocato a questi giochi da casino su spike slot online.

La direttrice del Centro Nazionale Dipendenze e Doping Roberta Pacifici ha affermato che con la riduzione delle restrizioni, si è verificato un nuovo incremento nella pratica di gioco da casinò e nel caso del gioco da casinò online, si è arrivati a superare la percentuale precedente la pandemia.

Secondo Roberta Pacifici, esiste una grande relazione fra situazioni di disagio emotivo e comportamenti di dipendenza. Per questo motivo, la direttrice del Centro Nazionale Dipendenze e Doping, invoca un intervento di politiche urgenti affinché i soggetti più vulnerabili non cadano nella possibilità di sviluppare gravi dipendenze da gioco.

Perché la prevenzione diventa tecnologicamente avanzata?

In genere, si utilizzano delle forme a livello educativo e informativo per prevenire il gioco patologico, ma da qualche anno, per la prevenzione si usano anche tecnologie avanzate.

L’intelligenza artificiale (AR) e quella virtuale, sono perfette per l’identificazione precoce dei soggetti con vulnerabilità neurobiologica per le dipendenze.

Proprio in questi ultimi mesi è stato avviato un protocollo di studio che si chiama: “Identificazione di digital bio-marker per lo screening della vulnerabilità neurobiologica nella dipendenza da gioco d’azzardo” con il coordinamento del Dipartimento Dipendenze dell’Ulss 6 Euganea.

Leggiamo dalle parole di Giancarlo Zecchinato direttore del Dipartimento Dipendenze dell’Ulss 6 Euganea: “La sperimentazione dell’intelligenza artificiale e della realtà aumentata nell’ambito della prevenzione e della ricerca sul gioco d’azzardo patologico, apre di fatto a nuove prospettive tecnologiche sempre più avanzate anche in questo campo”.

Qual è l’idea sulla quale si basa la sperimentazione?

L’idea è la messa a punto di questa piattaforma tecnologica per conto di Ett che è un’industria digitale genovese.

La piattaforma è composta da un visore VR (VR Head Mounted Display – HMD), uno smartphone e un sensore warable.

La particolarità è che viene ricreato un setting virtuale ad hoc, simile alla realtà, ma privo di quelle conseguenze negative che conosciamo già.

Il visore è costruito con un casco ma non sono presenti i cavi Oculus, con dei livelli di simulazione perfetti per la scena.

La realtà virtuale, ricrea la complessità dell’ambiente del gioco che però in questo caso possono essere controllati da chi gestisce lo studio.

Diventa molto importante, infatti, creare dei sistemi di prevenzione proprio per aiutare le persone che hanno queste patologie a coglierle in tempo e a combatterle con coraggio.

Per questo, ti consigliamo sempre di giocare online e di scommettere usando la testa e di chiedere aiuto nel caso, non ti senta a tuo agio mentre giochi.

Ricorda che il gioco da casinò è prima di tutto divertimento, e se provi sensazioni negative, forse devi fermarti e capire se hai un problema.